Gli standard dell'EPA per il metano da petrolio e gas sono valsi la pena di aspettare
L'attesa è valsa la pena. A più di due anni dalla proposta dell'Agenzia per la Protezione dell'Ambiente (EPA) di nuovi standard per le fonti e di linee guida per le fonti esistenti per limitare l'inquinamento da metano e da composti organici volatili (COV) che formano l'ozono, provenienti dal settore petrolifero e del gas, l'agenzia ha finalizzato delle regole che meritano di essere celebrate. Annunciati sabato alla COP28, i requisiti rappresentano la prima volta che gli Stati Uniti affrontano l'inquinamento da COV e metano da fonti nuove ed esistenti a livello nazionale. Questo è già di per sé significativo. Inoltre, la norma finale dell'EPA riconosce gli enormi progressi tecnologici nel settore del monitoraggio del metano, che vengono già utilizzati su base volontaria. L'EPA ha scritto una norma che richiederà l'adozione di questi progressi, consentendo al contempo di incorporare future soluzioni innovative non appena queste diventeranno commerciali.
Quali sono questi requisiti e perché sono così importanti?
Flaring di routine del gas associato
Seguendo l'esempio di Stati come il Nuovo Messico e il Colorado, la norma finale dell'EPA richiede agli operatori di nuovi pozzi petroliferi di catturare il gas naturale co-prodotto, o "associato", che questi pozzi producono e di utilizzarlo o immagazzinarlo, invece di inviarlo in modo dispendioso a una torcia per essere bruciato, creando un inquinamento dannoso per il clima. Come riconosciuto da questi Stati, gli operatori hanno da tempo altre opzioni per gestire il gas associato, come inviarlo a un gasdotto, utilizzarlo in loco o stoccarlo nel sottosuolo. Questo importante passo avanti di buon senso, una volta pienamente attuato, offrirà enormi benefici alle comunità e ai lavoratori che vivono o lavorano nei pressi degli impianti petroliferi e di gas che hanno dovuto affrontare l'inquinamento associato a questa pratica dispendiosa. Inoltre, questa entusiasmante componente della norma finale porterà benefici alle comunità, al clima e agli operatori, garantendo che il gas naturale non venga sprecato.
Nel frattempo, anche le fonti esistenti dovranno inviare il gas a un gasdotto o, se questo non è disponibile, utilizzare o stoccare il gas, a meno che un'analisi tecnica non dimostri che ciò non è fattibile.
Rilevamento e riparazione delle perdite (LDAR)
Le perdite sono la principale fonte di emissioni di metano dell'industria e tendono a essere sottovalutate a causa della presenza di grandi eventi "super-emittenti". Per ridurre le emissioni dovute a perdite sia piccole che grandi, l'EPA ha incluso nella norma finale due approcci fondamentali:
- In primo luogo, ogni sito di produzione e stazione di compressione deve effettuare un numero obbligatorio di ispezioni all'anno, in base al tipo e alla quantità di apparecchiature presenti nel sito. Ad esempio, i gestori di impianti che hanno attrezzature note per essere fonti problematiche di perdite e malfunzionamenti - come torce, serbatoi di stoccaggio regolamentati e attrezzature pneumatiche a gas - sono tenuti a eseguire quattro ispezioni strumentali all'anno. I siti di pozzi di piccole dimensioni sono tenuti a effettuare quattro ispezioni all'anno utilizzando ispezioni audio, visive o olfattive. Ma soprattutto, tutti i siti dovranno effettuare almeno un'ispezione all'anno.
Se un operatore preferisce utilizzare tecnologie avanzate (piuttosto che ispezionare il sito "a mano" con ispettori sul posto), ora ha questa possibilità. L'EPA ha finalizzato una matrice che definisce la frequenza richiesta delle ispezioni con tecnologie avanzate, in base alla sensibilità della tecnologia e al tipo di sito. Consentire l'utilizzo di tecnologie avanzate è fondamentale per sostenere lo sviluppo di capacità di rilevamento innovative nel tempo.
- In secondo luogo, l'EPA ha anche finalizzato il programma Super Emitter, in base al quale le terze parti che rilevano emissioni superiori a 100 kg/ora potranno notificare all'EPA le loro scoperte. L'EPA analizzerà la notifica e, se le informazioni sono verificate, contatterà l'operatore per avviare un processo di riparazione della perdita. I progetti di rilevamento satellitare e a distanza, come Carbon Mapper e MethaneSAT, stanno ampliando i loro sforzi per fornire dati ad alta risoluzione, disponibili al pubblico, che mostrano le emissioni delle fonti puntuali di impianti in tutto il mondo. Con la finalizzazione di questo programma, l'EPA ha aperto un processo per individuare le super-emittenti dannose molto prima rispetto all'ispezione di base, fornendo così ulteriori protezioni cruciali alle comunità in prima linea che subiscono i danni maggiori da queste emissioni e riducendo notevolmente l'impatto climatico di queste super-emittenti.
Controllori di processo e pompe pneumatiche
Le emissioni di alcuni controllori di processo (noti come controllori pneumatici) e di pompe pneumatiche sono la seconda fonte di inquinamento da metano del settore. Ma queste emissioni non sono necessarie, in quanto sono disponibili numerose tecnologie che, utilizzando l'elettricità o l'aria compressa per far funzionare i dispositivi, non producono emissioni. L'EPA ha riconosciuto questo fatto e ha finalizzato uno standard a zero emissioni, con eccezioni limitate per i controllori e le pompe.
La norma contiene anche altri elementi, tra cui le riduzioni derivanti da compressori, serbatoi di stoccaggio e, per la prima volta, dal processo noto come scarico dei liquidi.
Collettivamente, e una volta pienamente attuata, l'EPA stima che questa norma consentirà di ridurre 58 milioni di tonnellate di metano e 16 milioni di tonnellate di COV tra il 2024 e il 2038, oltre a ridurre di 590.000 tonnellate l'inquinamento atmosferico tossico. Si tratta di una riduzione maggiore rispetto alle stime dell'EPA per le norme proposte, che riflette le disposizioni più incisive della norma finale. Poiché sappiamo che la riduzione del metano è la cosa più importante e immediata che possiamo fare per piegare la curva del clima, siamo ansiosi di lavorare con l'EPA e con tutte le parti interessate per garantire che le norme siano pienamente attuate per ottenere la massima riduzione dell'inquinamento e la massima protezione delle comunità.
Questa regola si è fatta attendere a lungo, ma ne è valsa la pena.