CATF Dichiarazione sulla revoca da parte dell'EPA degli standard federali sull'inquinamento da metano

Nel corso della giornata di oggi, l'EPA annuncerà il suo piano per annullare gli standard critici di inquinamento da metano per l'industria del petrolio e del gas naturale, una mossa che non solo danneggerà il nostro clima, ma metterà anche a rischio la salute pubblica. Oltre a revocare gli standard sul metano, l'EPA ha anche annunciato che indebolirà alcuni requisiti che impongono all'industria di trovare e riparare le perdite delle apparecchiature e che annullerà ulteriormente gli standard sul metano e sui composti organici volatili per un'intera fetta dell'industria.

L'Amministrazione ha inoltre finalizzato una nuova posizione politica secondo la quale un inquinante atmosferico proveniente da una categoria di fonti non può essere regolamentato nell'ambito del programma di standard di prestazione delle nuove fonti, a meno che non venga accertato formalmente che tali emissioni contribuiscono in modo significativo all'inquinamento pericoloso - un accertamento spesso definito come accertamento del contributo significativo - nonostante non abbia effettivamente proposto questo cambiamento.

In sostanza, le azioni dell'EPA significano che la più grande fonte industriale di inquinamento da metano del Paese non avrà controlli standard federali sul metano. Peggio ancora, è il tentativo dell'Amministrazione Trump di impedire all'EPA - ora o in futuro - di adempiere al proprio dovere di bonificare la stragrande maggioranza delle fonti di inquinamento da petrolio e gas, tra cui centinaia di migliaia di vecchi siti che sono esenti da tutti gli standard EPA per l'inquinamento atmosferico.

La revoca non potrebbe arrivare in un momento peggiore. Dal 2016, questi standard hanno ridotto le emissioni di metano dell'equivalente di 330 milioni di tonnellate metriche di CO2, un progresso critico che ora sarà interrotto. Secondo le stime dell'EPA, a seguito della revoca odierna, migliaia di siti nel segmento della trasmissione e dello stoccaggio già soggetti alle norme del 2016 non dovranno più trovare e riparare le loro perdite. Tutto ciò è amplificato dalla scelta dell'EPA di deregolamentare il metano, che potrebbe avere conseguenze terribili in quanto l'EPA sostiene di aver eliminato il dovere dell'agenzia di occuparsi delle fonti esistenti nel settore.

Nonostante la retorica dell'EPA, sappiamo che le norme del 2016 sono misure ragionevoli e di buon senso. Infatti, diversi grandi operatori, tra cui BP, Equinor, Exxon e Shell, hanno sostenuto il mantenimento della regolamentazione diretta del metano da parte dell'EPA.

"Gli standard sul metano dell'EPA sono in vigore da quattro anni e hanno contribuito a ridurre le emissioni di metano in tutto il Paese", ha dichiarato Sarah Smith, Direttore del Programma Super Inquinanti di Clean Air Task Force. "Le revisioni odierne dimostrano che l'EPA sta ancora una volta nascondendo la testa sotto la sabbia e anteponendo gli interessi della lobby del petrolio e del gas all'interesse pubblico, scegliendo di ignorare il nostro pressante problema del cambiamento climatico e permettendo agli operatori del settore di emettere ancora più metano".

Le analisi dell'EPA indicano che l'inquinamento atmosferico del settore petrolifero e del gas provoca ogni anno più di un milione di attacchi d'asma nei bambini e numerosi altri impatti sulla salute. Poiché il Paese sta attraversando una crisi sanitaria, l'EPA dovrebbe più che mai lavorare per migliorare la qualità dell'aria. Invece, l'EPA sta eliminando il suo strumento principale per ridurre l'inquinamento proveniente dalla vasta industria nazionale del petrolio e del gas.

"I cambiamenti sono devastanti per la salute pubblica e per il clima", ha dichiarato Smith. "In un momento in cui le comunità hanno a che fare con l'aumento dei casi di COVID-19, è vergognoso e senza cuore eliminare le protezioni contro l'inquinamento atmosferico note per migliorare la qualità dell'aria e la capacità di respirare delle persone".